Destinazione Uganda

Il mio viaggio alla scoperta di un mondo lontano e pieno di sorrisi

Guglielmo Magagna

5/8/20242 min read

Uganda

Che dire di questo meraviglioso paese in centro Africa?

Sicuramente c'è da partire dalle basi, l'Uganda è davvero scomoda da raggiungere, siamo partiti da Roma direzione Addis Abeba (Circa 6 ore e mezza andata - 8 al ritorno) e da li Entebbe (3 ore circa), si viaggia prevalentemente di notte con Ethiopian Airlines che non è esattamente la compagnia più comoda del mondo ed una volta arrivati per raggiungere la nostra destinazione finale, un piccolo paesino disperso nel nulla dal nome a volte difficile da pronunciare:"Nabikabala" ci vogliono almeno altre 5-6 ore di Jeep se il traffico lo permette.

Dimenticavo vi starete domandando perché siamo andati in Uganda?

Ebbene sono partito per un'altra meravigliosa missione con la Fondazione Andrea Bocelli. L'obiettivo è semplice, raggiungere questo luogo e le persone che vivono li e dargli gli strumenti per migliorare la loro situazioni sociale ed umanitaria. Facile direte voi, ma è qui che nell'ultima missione ho aperto davvero gli occhi.

La nostra squadra è composta da Laura,Barbara,Selma e Sofia lato ABF, Alessio e Manolo, direttori di coro (Ebbene si anche qui è stato messo in piedi il progetto VoiceOF di cui parlavo nell'altro articolo) Joel e Roberto, architetti di spessore che supportano la fare di progettazione e ideazione del progetto.

Mentre scrivo mi rendo conto che sto tralasciando dettagli immensi e che questo progetto è davvero a 360 gradi per cui raccontarlo tutto nei minimi dettagli sarebbe in questo articolo impossibili.

Tralasciando per il momento il lato dei cori e quindi VoiceOf siamo arrivati a Kampala, la capitale ugandese nei primi giorni del viaggio alla ricerca di aziende e fornitori in grado di agevolare la realizzazione dei progetti disegnati dai nostri due architetti. Qui sorge il primo problema, a chi rivolgersi? In Uganda ci rendiamo conto che la qualità dei materiali non raggiunge gli standard basici europei, a chi affidare la commessa dei lavori? trovare aziende serie che comprendano il progetto non è affatto facile.

Ma sopratutto come vogliamo cambiare la vita degli abitanti di Nabikabala?

Lasciata Kampala arriviamo al villaggio e li mi rendo conto che tutti i nostri dubbi e perplessità sono fondati. Di cosa ha davvero bisogno questa gente? Un esempio molto pratico è quello della loro cucina. Attualmente consiste in una casetta con il tetto in lamiera il cui interno è completamente annerito dal fumo dei focolari tramite i quali cucinano scaldano l'acqua ecc. Capite? gli mettiamo i fornelli a gas? e se poi finiscono il gas e la fornitura viene interrotte come si fa? Induzione? Pannelli solari?

Insomma tutte domande a cui prima non i ero minimamente preoccupato.

La verità è che forse questo non è proprio il mio campo e in effetti io sono in questo luogo meraviglioso per documentare raccogliere e creare materiale video e foto. Ma non si può non essere coinvolti in un cambiamento storico di queste persone. Ho chiaro in mente una fotografia. Siamo in una stanza con tutti i membri più importanti della comunità disposti a cerchio. Sui tavoli in mezzo vengono rivelati per la prima volta in forma chiara e decisa cosa verrà realizzato, nuoce aule, nuovi dormitori, nuovi sistemi di raccolta e depurazione dell'acqua, nuovi WC, una nuova infermeria ecc. Pochi attimi dopo aver svelato la timeline del progetto tanti da permettere a quelle persone di capire la portata del progetto e scoppia una gioia mista a commozione generale per quello che sarà probabilmente un'altro evento che cambierà la loro e forse ancora di più le nostre vite.